Se fossi un troiano, sarei Cassandra. Chi se ne frega degli eroi esagitati con tutte le loro fisime da Dei convinti che ostentano sapere, volere e tenacia? Sai che noia! Io voglio la resa davanti all’evidenza. Il miracolo senza cui non si puo’ stare. Io voglio un altare di pietra e pelli di bestie scannate. Conciate. E grezza, la lana, voglio intorno al collo. Voglio i velli e i confini del non ritorno. Voglio crescere come l’edera sui muri, voglio improvvisamente comparire. Come la bellezza sa fare, come tutti fingono di capire. Hai davanti quattro carte questa notte, ognuna e’ un destino. Ci sono quattro tarli diversi, c’e’ il fuoco del camino e Cassandra si piega in avanti e sorride allungando la mano. Prende dal tavolo un foglio di carta e i colori, e saluta con lo sguardo distratto. S’affaccia sospesa sul pozzo, infinito. Socchiude le labbra, non ha piu’ saliva. E qualcosa le parla, e’ una voce, sicuro, ma bisognerebbe provare. Qualcuno crede che attinga, mentre lei strilla, perche’ e’ la sua stessa vita a farle cosi’ tanto male. E nessuno la stima. Nessuno le dà retta. Nessuno le bacia la bocca rossa come la terra. Nessuno la trapassa senza lasciare impressioni, niente l’attraversa abbastanza in fretta. Cassandra ha gli occhi svelti che accolgono il tempo, e la neve e la legna e i turbini grigi sulla sciarpa, prima ancora che arrivi l’inverno.

Leave me alone, Cassandra


(immagine di copertina: Francesca Anita Modotti)

lunedì 20 febbraio 2012

APPUNTI PER UNA TESI SUL VAGABONDAGGIO





(L'opera d'arte qui sopra e' di Francesca Anita Modotti)




Parlami come si fa col fieno, mentre la mattina è ancora giovane e tu, da dietro, scavalchi i solchi che scuotono il terreno e sorridi, fiero, del tuo corpo ancora sano, del tuo misticismo integro, del tuo nome, sincero, nascosto nei rovi come la pianta di marijuana. A settembre i fiori cadranno, si faranno onda, la mente si inebrierà appresso a resine profumate e sarà festa, per ricordare l'estate e ricordarla sempre. A settembre, non lo sai ancora, ma a settembre, sì, a settembre, sarai morto. E giocherai un gran brutto tiro agli spettri immaginari che attendono alla stessa fine il mondo. Non vedrai certo l'onda gigante scavalcare le nuvole e correrti attraverso, non ci saranno per te le scintille nel cielo, e nemmeno un fesso pronto a proclamare con gioia che l'umanità sta finendo, che sarà meglio per il pianeta, e che tutto ciò che c'è stato ha avuto l'unico pregio di regolarsi su un termine ultimo. Così è vero, non vedrai i fuochi d'artificio, ma eviterai anche l'ennesima caduta di stile di questo universo che, per quanto sia antico, non ha mai sterminato i germi dell'idiozia. Perché da idioti si nasce, e il finale non poteva essere diverso così, per una botta di magia. Allora dicevo, a settembre sarai morto, e anche se non lo sai, con questo io ti consolo mentre mi parli, come parli col fieno la mattina, quando il tempo è giovane, il sole riscalda, e tu percepisci piano lo svenevole movimento dei sogni appresso al vino che hai ingollato ieri sera, in cantina. Mi fissi nello sguardo, ma non mi riconosci, perché la schiena ti duole, perché il mare è lontano, perché i ricordi li hai stesi al muro e adesso si asciugano come farebbe il cappello del mago, che è merlino negli spunti di ricerca, e biondo nei boccali di birra. E poi, quando posi il forcone, ancora mi fissi con le dita un numero sul petto, me lo appunti. Dici che domani farà freddo e che adesso è il caso risponda, quella tua vecchia fidanzata, alla lettera che hai scritto e spedito come fosse inizio novecento, sulla carta e nella carta. Fa spavento, fa spavento quest'aura dissolta, questo spettro di compagnia remota. E fa spavento sapersi calzare i piedi col piombo, suicidarsi sempre e solo nel composto nucleo di paesucoli in mezzo ai lupi spersi. Così soli siamo, così raminghi esistiamo. Così distanti. Così diversi.

16 commenti:

  1. Mi hai fatto pensare a "Settembre" di Alberto Fortis...
    Bello e raro scoprire gente che scrive bene: ci si sente meno soli... :-))

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  2. amo settembre, la morte e la rinascita

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    1. siamo condizionati dal sistema scolastico :) per noi l'anno comincia e finisce a settembre.... :P

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  3. io sono nata il 7/9 :D senti come suona bene

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  4. Settembre, sarebbe ora di migrare, ma non si sa mai da che parte andare. Tutte le strade portano a un unico posto, che è poi il posto finale. Un posto fisso, finalmente: che noia, ragazzi!
    Ciaomiao, bel post.

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    1. ah D'Annunzio, fosse per me, saprei bene dove indirizzarlo!!!! :) in quanto al posto fisso, e' vero, e' noioso, oltre che deleterio su svariati fronti. io sono per la dignita' e il diritto alla sopravvivenza nonché alla felicita' per gli esseri indipendentemente dalla loro capacita' di farsi schiavizzare. e per lo spianamento di tutti i Monti, chiaramente.... :)))))

      merci mon cher, riferiro' il tuo gradimento a Cassandra.

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  5. Ciao...
    A me viene in mente L'Inferno di Dante...Nel mezzo del cammin di nostra vita
    mi ritrovai per una selva oscura
    ché la diritta via era smarrita....

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    1. ciao! a me viene in mente Pollicino, che per non smarrire la via usava delle inutilissime briciole... :)

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  6. Sabrina Ancarola fa gli anni lo stesso giorno di mia figlia. Suona bene, si! :-)

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    1. beh, la Sabrina e' una bella testa. e' ben augurante :) (ma scommetto che C beve molto meno vino di Sabrina.... :P )

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  7. Dimenticavo di firmarmi. Sucre (ero abituata alla parola d'ordine).

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