Se fossi un troiano, sarei Cassandra. Chi se ne frega degli eroi esagitati con tutte le loro fisime da Dei convinti che ostentano sapere, volere e tenacia? Sai che noia! Io voglio la resa davanti all’evidenza. Il miracolo senza cui non si puo’ stare. Io voglio un altare di pietra e pelli di bestie scannate. Conciate. E grezza, la lana, voglio intorno al collo. Voglio i velli e i confini del non ritorno. Voglio crescere come l’edera sui muri, voglio improvvisamente comparire. Come la bellezza sa fare, come tutti fingono di capire. Hai davanti quattro carte questa notte, ognuna e’ un destino. Ci sono quattro tarli diversi, c’e’ il fuoco del camino e Cassandra si piega in avanti e sorride allungando la mano. Prende dal tavolo un foglio di carta e i colori, e saluta con lo sguardo distratto. S’affaccia sospesa sul pozzo, infinito. Socchiude le labbra, non ha piu’ saliva. E qualcosa le parla, e’ una voce, sicuro, ma bisognerebbe provare. Qualcuno crede che attinga, mentre lei strilla, perche’ e’ la sua stessa vita a farle cosi’ tanto male. E nessuno la stima. Nessuno le dà retta. Nessuno le bacia la bocca rossa come la terra. Nessuno la trapassa senza lasciare impressioni, niente l’attraversa abbastanza in fretta. Cassandra ha gli occhi svelti che accolgono il tempo, e la neve e la legna e i turbini grigi sulla sciarpa, prima ancora che arrivi l’inverno.

Leave me alone, Cassandra


(immagine di copertina: Francesca Anita Modotti)

giovedì 16 febbraio 2012

CARATTERE


(Alcatraz Island, foto dal web)




Qualche volta gli steli in procinto di marcire si fanno più forti. Negano alla morte la vittoria e si rifiutano di regalare vita ad altri luoghi. Qualche volta uno stelo capita attorno al mento, attorno al filamento della varietà degli esseri, e si fa universo. Ma non si lascia mai andare davvero. Perché l'identità protegge questo sistema dall'anarchia, e se tutti fossimo seriamente convinti di voler vivere, probabilmente non avremmo terrore di scorrere via. Facciamo così col tempo, che evitiamo ci attraversi per un sano egoismo. Facciamo così col vento, che evitiamo ci travolga per un sano realismo. Facciamo così col campo di battaglia, che chiamiamo guerra anche quando è solo un po' di tormenta. Come se poi restare lapidari e immobili, potesse essere davvero la felicità, davvero potesse valere la pena. E come se rinunciare a stare in piedi senza protezione, assicurasse davvero un po' di gioia, un po' di calore. A me pare che le stelle siano un oracolo da poco conto. E che non abbiano bisogno di nessun lettore, di nessun tramonto, di nessun libro che le traduca in altro. A me sembra che gli asini non volino, ma che potrebbero benissimo volare. E che a farsi male, c'è sempre tempo. A me pare che il carattere sia una trincea oltre la quale c'è un multiforme immenso. E che a rimanere come particelle rinchiuse dentro frasi quali "io sono così", o dietro scudi che recitano pensieri quali "così nasco e così muoio", si stia solo fabbricando il carcere per se stessi. Davvero il più sicuro e duro al mondo.

11 commenti:

  1. io sono così è un monolite inattaccabile, l'asso piglia tutto di ogni discussione.

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  2. http://youtu.be/pa7W9ac8j5c

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    1. cazzo, non posso aprirlo ora pericolosissimo quadratino...

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  3. ...già...un carcere senza uscita...
    i muri che innalziamo intorno a noi stessi, quelli che ci imponiamo da soli, sono i peggiori perchè sono i più subdoli: non li vediamo, non li percepiamo...eppure ci andiamo a sbattere il naso ogni giorno...

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    1. sempre la solita questione di prospettiva o scelta. perche' le sbarre c'e' sono barriera, ossia protezione e galera.

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    2. certo...c'è chi guarda le sbarre e vuole oltrepassarle e chi invece le rinforza per sentirsi più al sicuro...

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  4. e cos'è? un inno al lasciarsi andare. Stupendo! sempre riprendiamo il discorso, cosicché il tuo sembra l'appendice, il mio è una nota al tuo. Mi piace continuare questo dialogo… ;)

    Nota bene: ho cambiato 'carattere' tante volte quante riesca a disegnarne… si chiamano font (nemmeno un caso)!

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    1. ahahahahahahah! sono una più espressiva Eastwood! :)

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    2. con e senza cappello, piu' l'espressione col cappello a tre quarti? :)

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