Se fossi un troiano, sarei Cassandra. Chi se ne frega degli eroi esagitati con tutte le loro fisime da Dei convinti che ostentano sapere, volere e tenacia? Sai che noia! Io voglio la resa davanti all’evidenza. Il miracolo senza cui non si puo’ stare. Io voglio un altare di pietra e pelli di bestie scannate. Conciate. E grezza, la lana, voglio intorno al collo. Voglio i velli e i confini del non ritorno. Voglio crescere come l’edera sui muri, voglio improvvisamente comparire. Come la bellezza sa fare, come tutti fingono di capire. Hai davanti quattro carte questa notte, ognuna e’ un destino. Ci sono quattro tarli diversi, c’e’ il fuoco del camino e Cassandra si piega in avanti e sorride allungando la mano. Prende dal tavolo un foglio di carta e i colori, e saluta con lo sguardo distratto. S’affaccia sospesa sul pozzo, infinito. Socchiude le labbra, non ha piu’ saliva. E qualcosa le parla, e’ una voce, sicuro, ma bisognerebbe provare. Qualcuno crede che attinga, mentre lei strilla, perche’ e’ la sua stessa vita a farle cosi’ tanto male. E nessuno la stima. Nessuno le dà retta. Nessuno le bacia la bocca rossa come la terra. Nessuno la trapassa senza lasciare impressioni, niente l’attraversa abbastanza in fretta. Cassandra ha gli occhi svelti che accolgono il tempo, e la neve e la legna e i turbini grigi sulla sciarpa, prima ancora che arrivi l’inverno.

Leave me alone, Cassandra


(immagine di copertina: Francesca Anita Modotti)

martedì 7 febbraio 2012

CURRICULUM VITAE


(Fotografia di Francesca Anita Modotti)





"Sottrarre non e' operazione obbligatoria ma solo una delle quattro possibilita'."
(NARKOTIKA E LE SUE FIGLIE, Aritmetica)




Ne avrei volute di più, devo ammetterlo. Di possibilità, certo, e di che altro? Avrei voluto avere il tempo di farmi da parte, di chiederti quali insegnamenti includere nel curriculum e quali invece distrarre. Avrei voluto anche l'occasione di mirare meglio. Perché si sa, certe prede puoi colpirle o mancarle, e sfiorarle no, non vale, non aggiunge punti allo score del concorrente. E certi fantasmi vale la pena vederli bene, piuttosto che sprecarci dietro un bisogno povero, come quello di mangiare, per esempio. 
Mi assento. Spesso mi capita di seguire principi non condivisi. Come l'eroina, come la concatenazione d'eventi ignoti a tutti, me compreso. Aspetto che dal cielo piova un ufo. Ma mi accontenterei anche di un sorriso. Ecco, un filo d'erba, con sopra ancora la rugiada. 
Annacquata. Ti trovo annacquata. Ti trovo disseminata di odi e rancori e risposte che buttano fuori. Paralizzata dalla paura, e barricata nella tua testa dura dura dura. Ma di possibilità ne avrei volute altre, perché non so cogliere mai le prime occasioni. E dopo nulla... ho dovuto imparare a farmene una ragione. Così mi dici che la paura è la stessa, la stessa sia per te che per me. Che è questo il premio di consolazione. E di non farti la morale, che tanto la morale chi se la incula, anche se c'è. Mi dici che castigare la coscienza con fatti di altro stampo servirebbe quasi come al mago fare incetta di coriandoli a carnevale. E che l'unica cosa che possiamo fare è prepararci, eliminando ogni freno, ogni necessità, ogni pastone. Io rimescolo la pentola e ti guardo. Mi hai quasi convinto. Farei di tutto pur di non asservirmi a questo folle mondo che apre le cosce e si fa prezioso solo per le bombe. Ma ciò non di meno trovarci a gettare pietre da sopra un ponte, mentre passa un mezzo militare, mi sa solamente di perdita di giorno, di fomento astrale. Di viaggio siderale. Ecco, ho freddo. E tu che proponi? Una colla qualsiasi che rimpasti o annulli le intenzioni. Paolo smise di calarsi trip solo quando non fu più in grado di allacciarsi le scarpe. E tu pretendi che sia questa la soluzione? E' vero, morire fa paura solo ai vivi. Eppure, almeno un'altra occasione...

10 commenti:

  1. Avevo fatto anche io un post con questo titolo, ma il mio era sicuramente un tantino più commerciale e meno poetico, diversamente torbido ..ecco http://miniracconticinici.wordpress.com/2011/10/17/cv/

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    1. mo ti vengo a leggere. ma sappi che io ne ho fatti due di questo genere. solo che non volevo oberare.

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  2. Oberi oberi (disse l'africano al medico colto da un'infiammazione fulminante all'appendice)

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  3. qualche giorno fa ho mandato via sms una frase che mi si era accesa improvvisa, rileggendo questo post (di cui ho capito niente essendo che ti seguo da pochissimo e in matematica sono pessima) mi è tornata in mente: "restare assente è conformarmi alla tua immagine della mia presenza"
    dici che potevo evitarmela?

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  4. Risposte
    1. non lo dire a me, sono stati la parte fondamentale della mia dieta per una decina di anni...

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  5. ..almeno un'altra occasione...già...
    La vita ne offre troppo poche o dipende esclusivamente da noi?...
    Io penso che dipenda da noi, soprattutto...

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  6. ..hai perso una possibilità... quella di averne idea ;-)))))

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