Se fossi un troiano, sarei Cassandra. Chi se ne frega degli eroi esagitati con tutte le loro fisime da Dei convinti che ostentano sapere, volere e tenacia? Sai che noia! Io voglio la resa davanti all’evidenza. Il miracolo senza cui non si puo’ stare. Io voglio un altare di pietra e pelli di bestie scannate. Conciate. E grezza, la lana, voglio intorno al collo. Voglio i velli e i confini del non ritorno. Voglio crescere come l’edera sui muri, voglio improvvisamente comparire. Come la bellezza sa fare, come tutti fingono di capire. Hai davanti quattro carte questa notte, ognuna e’ un destino. Ci sono quattro tarli diversi, c’e’ il fuoco del camino e Cassandra si piega in avanti e sorride allungando la mano. Prende dal tavolo un foglio di carta e i colori, e saluta con lo sguardo distratto. S’affaccia sospesa sul pozzo, infinito. Socchiude le labbra, non ha piu’ saliva. E qualcosa le parla, e’ una voce, sicuro, ma bisognerebbe provare. Qualcuno crede che attinga, mentre lei strilla, perche’ e’ la sua stessa vita a farle cosi’ tanto male. E nessuno la stima. Nessuno le dà retta. Nessuno le bacia la bocca rossa come la terra. Nessuno la trapassa senza lasciare impressioni, niente l’attraversa abbastanza in fretta. Cassandra ha gli occhi svelti che accolgono il tempo, e la neve e la legna e i turbini grigi sulla sciarpa, prima ancora che arrivi l’inverno.

Leave me alone, Cassandra


(immagine di copertina: Francesca Anita Modotti)

martedì 28 febbraio 2012

FAMILIARITA' COL MARE

(Foto dal web)



Capita alle volte, e lo sa bene chi col mare ha confidenza, che tra i massi dei frangiflutti, o su altri scogli, lì' dove il pelo del mare li bagna con moto incessante e inarrestabile, una carta o un'alga si incastrino e comincino a roteare. Capita che, in invadenti teorie di mulinelli a pelo di superficie, fibre semi-galleggianti rimangano intrappolate a seguire il flusso, a descrivere un cerchio insieme alla corrente, a sottolineare quale movimento lavori all'erosione. Capita spesso, e lo sa bene chi della malinconia fa una passione, che alcuni pezzi di mondo rimangano intrecciati al tempo che scorre.
Così, per costoro, tutto appare come appare la risacca sulla riva, sulla battigia: piccole carezze di spuma sulla sabbia grigia. Come i baci leggeri di cui si nutrono gli innamorati. Come i pretesti che cercano, lontano dai merli della torre assediata, dame e cavalieri, principesse e briganti. Come me, che adesso e qui, vorrei la stella della sera. Vorrei che fosse lei a baciarmi gli occhi, a fare di voi tutti la mia bandiera. E vorrei bruciarvi, come è giusto fare con quella roba. Vorrei usare la mia raccolta di fantasmi e folli per infilarli in una bottiglia insieme alla benzina, pari a una stoppa. Vorrei un accendino per accendervi e lanciarvi addosso al mondo. Vorrei che ogni parola scritta capitasse al posto giusto. Per magia, per grazia, per ricevere il bisogno e saperlo addormentare. Per fare, per cantare, per disegnare. Perché chi ha familiarità col mare lo sa bene: tutto ciò che ti sfiora, prima o poi scompare.


(Frammento caduto dal racconto "Erotica-malinconica-assente")

20 commenti:

  1. Meravigliose le carezze di spuma che ti sfiorano e scompaiono: in realtà è quello che tutti noi siamo (e per pochissime ondate, poi altre gocce ci rimpiazzeranno...)
    Vero che le bandiere son robaccia da bruciare: quindi, ti prego, identificaci con qualcosa di più bello... :)

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    1. tutto, io e te compresi... :)
      ps
      scusate tutti, non volevo darvi della "bandiera".. :)

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  3. a volte vorrei restare come un pesce in riva al mare
    dove l'acqua non può più arrivare
    e aspettare che un onda più lunga
    mi faccia tornare
    la nostalgia del via-vai delle spigole
    e dello squalo che mi vuole mangiare.

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  4. Poi, vicino agli scogli, stranamente inesplosi trovi dei palloncini gonfi, e torni bambino, quando per un palloncino avresti venduto l'anima. Lo prendi, lo guardi, lo butti schifato...
    Ma, in fondo, sai che in quel palloncino è entrata la vita...
    Breve, lì è morta.
    Ciao.

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    1. ecco cosa ne ho fatto dell'anima!!! grazie, l'avevo dimenticato :) (il migliore affare della mia vita, tra l'altro)

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  5. Tutto ciò che ci sfiora prima o poi scompare...l'importante è lasciarsi sfiorare... :-)
    Ciao grande Kap

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    1. certo....che ci faremmo qui in eterno? per carità...!!!
      :-)

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    2. ...appunti per una tesi sul vagabondaggio... :) grande Luisa

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    3. KAPpunti per una tesi sul vagabondaggio :-)))

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  6. bè sempre meglio delle banderuole.. ;) come se fossi su quella riva alla continua deriva, tra l'altro.

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    1. "si fa per parlare ma/ vale ancora la pena trovare il tempo/di morire/sotto la pioggia di aprile/di lasciarsi annegare/ lasciarsi trasportare dal vento/in mare aperto alla deriva/con la tempesta che arriva" (Deriva, ilCST)

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    2. :) http://imotividiunuomo.blogspot.com/2012/03/la-liberta-e-unaltra-cosa.html

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