Se fossi un troiano, sarei Cassandra. Chi se ne frega degli eroi esagitati con tutte le loro fisime da Dei convinti che ostentano sapere, volere e tenacia? Sai che noia! Io voglio la resa davanti all’evidenza. Il miracolo senza cui non si puo’ stare. Io voglio un altare di pietra e pelli di bestie scannate. Conciate. E grezza, la lana, voglio intorno al collo. Voglio i velli e i confini del non ritorno. Voglio crescere come l’edera sui muri, voglio improvvisamente comparire. Come la bellezza sa fare, come tutti fingono di capire. Hai davanti quattro carte questa notte, ognuna e’ un destino. Ci sono quattro tarli diversi, c’e’ il fuoco del camino e Cassandra si piega in avanti e sorride allungando la mano. Prende dal tavolo un foglio di carta e i colori, e saluta con lo sguardo distratto. S’affaccia sospesa sul pozzo, infinito. Socchiude le labbra, non ha piu’ saliva. E qualcosa le parla, e’ una voce, sicuro, ma bisognerebbe provare. Qualcuno crede che attinga, mentre lei strilla, perche’ e’ la sua stessa vita a farle cosi’ tanto male. E nessuno la stima. Nessuno le dà retta. Nessuno le bacia la bocca rossa come la terra. Nessuno la trapassa senza lasciare impressioni, niente l’attraversa abbastanza in fretta. Cassandra ha gli occhi svelti che accolgono il tempo, e la neve e la legna e i turbini grigi sulla sciarpa, prima ancora che arrivi l’inverno.

Leave me alone, Cassandra


(immagine di copertina: Francesca Anita Modotti)

domenica 19 febbraio 2012

MANGIAR SANO TI SFORMA (39 ANNI E NON SENTIRLI o anche ANDATELO A RACCONTARE A LOU REED CHE LA DROGA FA MALE)









Alcune delle frasi più affascinanti che ho letto nella mia insensata seppur breve vita, le ho trovate su quella inesauribile fonte di guai che sono i muri.
Perché "inesauribile fonte di guai", dite? Beh (per esempio)...
Ai muri, quando c'era penuria di croci, i romani inchiodavano i ribelli.
Sopra i muri, quando la carta non basta perché sta tutta in mano ai bastardi, i ragazzi di ogni epoca hanno lasciato segni.
Nei muri, quando la disperazione attanaglia, i suicidi di tutto il mondo hanno trovato un nesso utile con la loro depravazione.
E per i muri, milioni di speculatori hanno incastonato cadaveri nei rosari, in preghiera e azione. 
Adesso, devo ammetterlo, qualche pisciata sui muri io l'ho fatta. Come i cani, che non ci vedono migliore utilizzo se non quello di urinare a zampillo, in maniera forse da farsi riconoscere, se non dall'universo, almeno dai loro simili. Così anche io ho fatto, spesso urlando al vento vecchi motti stracciati dai film di quart'ordine quando l'appartenenza sembrava adeguata all'esistenza, o anche tacendo, o stimolando la minzione restia con versi scemi e suoni a invito. Dietro alcuni muri ho anche pianto, e di altri ho cantato, più o meno come i cantautori calabresi degli anni settanta, quando stavano senza uno straccio di ostrica e si sentivano forse meno che una perla. Le mie canzoni però le hanno sentite in pochi, perché non sono bravo a cantarle e spesso non rendo loro un buon servizio. E anche perché non trovo davvero il senso a tutto questo delirio che stiamo attraversando, se non quello che è mio, proprio mio, e che non si specchia in nulla che non sia una intimità fratricida. Avessi avuto un gemello, di quelli omozigoti, forse sarebbe stato diverso. Invece no, non è andata così. Sono nato solo, con una sorella poco più avanti, e da solo ho cominciato a vivere. Che sia stato un bene o che sia stato un male, o che magari in altra combinazione avremmo potuto essere altri, il mondo e io, sono aspetti della questione che, lo ripeto, mi lasciano più o meno come mi lasciano la Tamaro e il Faletti trovati in un bagno di amici durante un attacco di dolorosa stitichezza. Più o meno come le parole crociate a schema libero, raccattate nelle medesime situazioni e luoghi. Ecco, da questo concime non avrei voluto nulla di più se non i miei personaggi che non comprendo, perché forse sono anche io incomprensibile, e le mie storie ammazzate sul nascere, perché quelle che sono arrivate alla fine ne hanno mangiate troppe altre. Quindi cosa posso affermare oggi non essendo ormai più un ragazzo, se non che ho avuto una vita felice? Forse inconsapevole, e per questo lo è stata, così contenta. O forse perché i miei dolori attendono ancora dietro un angolo, in agguato. O forse perché sono semplicemente fortunato. Come se credere alla fortuna fosse un fatto che mette il punto alla frase. 
E' che io vedo solo virgole, signori. 
Cento di questi giorni.

PS
ASCOLTA LOURINO

31 commenti:

  1. a me non piace fare gli auguri nè in un senso nè nell'altro

    ma appoggio la spalla al muro
    chiudo gli occhi
    per vedere il mio mondo
    trascino un respiro
    fino ai polmoni
    e senza guardare ascolto
    i colori della tua storia.

    un saluto.

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    1. terro' le tinte tenui e mi riservero' di esagerare i toni nei momenti piu' sorprendenti. per me. :)

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  2. Nella frenesia della minzione non hai fatto caso che era un muro di cartongesso, e, senza volerlo, hai abbattuto una villetta abusiva.
    Italia Nostra ti ringrazia, il proprietario ti sta cercando, ti deve parlare, mi ha detto. Sono un po' sordo, è vero, non sono sicuro di avere bene capito: potrebbe aver detto "sparare", ma non è possibile, per una villetta crollata non si spara alla gente. Per molto meno sì.
    Ciao, bello, dai retta, piscia dal balcone, e ai reclami... stavi annaffiando i gerani.

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    1. e' che il balcone qui non c'e', e a pisciare dalla finestra mi sentirei come il fratello di Vitellozzo (la qual cosa porta anche sfiga). faro' che diventare uno scioglitore professionista di villette abusate in cartongesso....

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  3. Lou Reed può permettersi quella buona.

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  4. Ecco, figurarsi se non arrivavo in ritardo almeno di un giorno... :)
    AUGURI, caro nuovo amico!!!!

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    1. ma grazie Zio. la puntualita' ce la teniamo per questioni essenziali :)

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  5. Certi musi sono la storia...sarebbe divertente poter vedere ogni loro strato!

    il perdono è una fase dell'amore e della vita di tutti forse.

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    1. o anche spaventoso, potrebbe essere...

      perdonare o vendicarsi, in ogni caso, e' risolvere un problema che si ha con se stessi... :)

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  6. "Può il batter d'ali di una farfalla a Sanremo provocare un tornado nei Paesi Bassi?”

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    1. dipende dalla farfalla. cmq a san remo ci passero' tra qualche giorno. vediamo che bestie ci sono e poi ti dico... :)

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  7. Il post non so, ma hai un taglio di capelli strepitoso! :D

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  8. ... grande Kap...!! :-)

    (...bella la tua espressione imbronciato/perplessa... :-))))

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    1. grande Luisa!!!

      in effetti e' una delle espressioni che mi assomigliano di piu'....

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  9. ...sì...anche secondo me...però mancano ancora l'espressione ironico/sorniona...quella tenero/ribelle...e la incazzato/ammiccante...

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    1. azz grande Luisa.... ma allora mi conosci!!!!! (le ho tutte nella stessa serie di scatti di cui una posa e' questa qui su... non so perche' ho scelto di mettere questa... ma bon, sara' per i prossimi compleanni...)

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  10. ...penso di conoscerti abbastanza... :-)))
    ... mille di queste espressioni... ;-)

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    1. eh... penso anche io grande Luisa :))))

      grazie :) la prossima volta magari vieni a mangiarti un pezzo di torta!

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  11. molto volentieri... :-))) grazie a te...

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  12. ah, che bello leggere la tua felicità! anche se non sei più un ragazzino, qualche pisciatina sui muri continua a farla :)

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  13. bello leggerti felice :) Un augurio: continua a farle, le pisciatine sui muri, anche se non sei più un ragazzino

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  14. vuol dire che farò pisciatone e non pisciatine

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