(immagine dal web)
Ordini
aspirine al banco, tanto capire è un lusso che non sai permetterti e scrolli
dalle dita il fango, la ricotta o il siero o cosa altro importa e io non so.
Valuti il sorriso del mercante, ci cerchi il pargolo, l'amico serio o il gioco
che facevi chiuso dentro un angolo con le spalle al mondo e il mondo davanti a
te. Sai che le mucche stanno al pascolo, per sentito dire, per una voce vuota
che risuona dentro al corridoio buio, un'informazione, un'allucinazione, un
buco nell'intonaco coi colori cupi, ottimo diversivo alla solitudine,
all'inquietudine che striscia lenta, alla lumaca e alla sua bava, alla stella
che straccia il mantello di zorro. Una maschera, datemi una maschera e
farvi ridere sarà il mio lassativo, dici. Ma la bolla d'aria stringe
intorno al serbatoio i corpi degli amanti, gli eroi prezzolati come i parolai.
Quattro chiacchiere, la pelle liscia, una cultura misteriosa da svendere al
parcheggio accanto al porto di Genova. Se alzi un attimo lo sguardo ti accorgi
che le vite stanno strette, appresso al mugolo delle ingenuità sorprese, e che
se la sorpresa non c'è, se è tutto qui, allora uno scippo vale bene un
formaggino, vale bene un catino che raccoglie l'acqua, le gocce di pioggia dal
soffitto, e i coinquilini sudati nelle notti d'agosto, e i posti che non
conosci e che non conosco.
siccome già soffro di colite per conto mio, potrei avere qualche altra cosa al posto del lassativo e del formaggino?
RispondiEliminainsalatona di farro?
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