Se fossi un troiano, sarei Cassandra. Chi se ne frega degli eroi esagitati con tutte le loro fisime da Dei convinti che ostentano sapere, volere e tenacia? Sai che noia! Io voglio la resa davanti all’evidenza. Il miracolo senza cui non si puo’ stare. Io voglio un altare di pietra e pelli di bestie scannate. Conciate. E grezza, la lana, voglio intorno al collo. Voglio i velli e i confini del non ritorno. Voglio crescere come l’edera sui muri, voglio improvvisamente comparire. Come la bellezza sa fare, come tutti fingono di capire. Hai davanti quattro carte questa notte, ognuna e’ un destino. Ci sono quattro tarli diversi, c’e’ il fuoco del camino e Cassandra si piega in avanti e sorride allungando la mano. Prende dal tavolo un foglio di carta e i colori, e saluta con lo sguardo distratto. S’affaccia sospesa sul pozzo, infinito. Socchiude le labbra, non ha piu’ saliva. E qualcosa le parla, e’ una voce, sicuro, ma bisognerebbe provare. Qualcuno crede che attinga, mentre lei strilla, perche’ e’ la sua stessa vita a farle cosi’ tanto male. E nessuno la stima. Nessuno le dà retta. Nessuno le bacia la bocca rossa come la terra. Nessuno la trapassa senza lasciare impressioni, niente l’attraversa abbastanza in fretta. Cassandra ha gli occhi svelti che accolgono il tempo, e la neve e la legna e i turbini grigi sulla sciarpa, prima ancora che arrivi l’inverno.

Leave me alone, Cassandra


(immagine di copertina: Francesca Anita Modotti)

giovedì 12 luglio 2012

FETALE - APPUNTI PER UNA TESI SUL NAUFRAGIO



(immagine dal web)







E dove sei tu, stella mancina?
Questo mi chiedo mentre steso al suolo tra ciottoli e cardi osservo il cielo-casa-tua, e la luna albicocca che si specchia al mare, con noi zitti a guardare e io, in particolare, in posizione fetale, jeans-strappati-anfibi-sfondati, sicuro che tutto ciò sarebbe già abbastanza per due naufraghi scampati alle tempeste dei fulmini e dei tuoni e ai propri sparuti, vinti colori.
Ogni palpito del cuore da qui in avanti è per te, nasce impegnato, dice Cassandra. La teoria è un gioco al massacro. La pratica, è questo campo di battaglia sterminato.

12 commenti:

  1. E mentre à la belle étoile passavano squarci di verità questa era una sala d'attesa :) (eri)

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    1. ...questo e' il frutto del bagno di sudore... :)

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    2. Anche ieri sera dormivi in un una pozza.. speriamo che lo spurgo sia finito :) così magari sotto le stelle ci si va insieme..

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    3. e' la verita'. mi attraversa in lampi e si ferma sull'intestino. Cassandra fa sudare...

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    4. Fa sudare tutti.. :)) tanti bacini alla pancia.. (eri)

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    5. non tutti... ma la pancia ringrazia.

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  2. Mi piace questa doppia definizione : è terribilmente vera.
    Ogni giorno oscilliamo tra il massacro fantasioso della nostra mente,e la gurra continua che la vita quotidianamente ci proprina.
    Eppure forse solo così siamo veramente vivi. Interessante il tuo mondo . miaoooooooooooùùùùùùùùùùùùù

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  3. Io come gira non lo so, ma so quanto me le fa girare a me, a volte. Eppure mi piace così tanto vivere.

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