Se fossi un troiano, sarei Cassandra. Chi se ne frega degli eroi esagitati con tutte le loro fisime da Dei convinti che ostentano sapere, volere e tenacia? Sai che noia! Io voglio la resa davanti all’evidenza. Il miracolo senza cui non si puo’ stare. Io voglio un altare di pietra e pelli di bestie scannate. Conciate. E grezza, la lana, voglio intorno al collo. Voglio i velli e i confini del non ritorno. Voglio crescere come l’edera sui muri, voglio improvvisamente comparire. Come la bellezza sa fare, come tutti fingono di capire. Hai davanti quattro carte questa notte, ognuna e’ un destino. Ci sono quattro tarli diversi, c’e’ il fuoco del camino e Cassandra si piega in avanti e sorride allungando la mano. Prende dal tavolo un foglio di carta e i colori, e saluta con lo sguardo distratto. S’affaccia sospesa sul pozzo, infinito. Socchiude le labbra, non ha piu’ saliva. E qualcosa le parla, e’ una voce, sicuro, ma bisognerebbe provare. Qualcuno crede che attinga, mentre lei strilla, perche’ e’ la sua stessa vita a farle cosi’ tanto male. E nessuno la stima. Nessuno le dà retta. Nessuno le bacia la bocca rossa come la terra. Nessuno la trapassa senza lasciare impressioni, niente l’attraversa abbastanza in fretta. Cassandra ha gli occhi svelti che accolgono il tempo, e la neve e la legna e i turbini grigi sulla sciarpa, prima ancora che arrivi l’inverno.

Leave me alone, Cassandra


(immagine di copertina: Francesca Anita Modotti)

venerdì 3 agosto 2012

D(')ESTATE


(Cromosomi fluorocromi, immagine dal web)




L'altoparlante gracchia qualcosa di incomprensibile nell'esatto momento in cui tu mi sussurri all'orecchio. È questo il ricordo che ho, l'ultimo di te, di me e dei nostri incontri. Il vento ci sputa la sabbia addosso. Sulle spalle e sul volto. E soffia via insieme alla sabbia le parole che dici, che non capirò mai. Allora mi sporgo, mi inchino, mi avvicino. E chiedo, alzando il tono, cos'è che hai detto, che non ho sentito. Rido imbarazzato, faccio segno con l'indice sull'orecchio. Poi metto la mano a pistola e l'agito, la oscillo, come si fa coi bambini per dire nulla, cucù. Forse però hai aspettato il momento, per dichiarare. Hai aspettato la risacca del mare, il soffio sull'arenile, le casse marce di un ripetitore. Perché io non potessi comprendere, leggere, farmi il conto su quanto avevi da sborsare. Adesso, in mente, è così che vado a interpretare. C'è un abbraccio, poco dopo, qui nella memoria. Ti rimetto sull'autobus, bagaglio in spalla, e attraverso il piazzale della stazione. Attenta, a presto, sarà così, se hai bisogno. Tutte frasi monche e tu ancora che guardi e non ridi più. Chi capisce capisce,e chi no s'arrangia. Evidentemente è destino. Un posto da postino ci vorrebbe, uno statale come ai tempi del boom economico. Una raccomandazione. Come se non bastassero quelle che ti faccio. Sì, ci vediamo presto. Tra due o tre secoli, probabilmente. Fino a quando hai una vela vola, e quando atterri sarò qui a farti i dispetti.
Insomma ci eravamo separati presto, e io non avevo più avuto fiato per gridare. Mi era rimasta l'impressione che nulla dovesse durare. Mi era rimasta l'impressione di un copione sempre lì da leggere, con infinite occasioni. E a contarle, quelle infinite, si finisce il tempo, e non c'è più rispetto. Non c'è altro che il sospetto. Il sospetto riguardo ai cambiamenti che si inseguono, come se il presente non fosse figlio del passato, in tutto e per tutto sua progenie, geneticamente identico se non per poche sfumature. Tant'è che il ricordo era qui anche ieri, solo dormiva. Mentre oggi si sveglia e grida.  

31 commenti:

  1. Ho letto il tuo post tutto d'un fiato..ma quanto è bello ??
    Ultimamente mi sento così..mi sento come una persona che solo per caso si ritrova in un punto X. Mi chiedo spesso cosa sarebbe oggi la mia vita se avessi fatto scelte diverse. Mi sento sempre di passaggio.Come se il mio oggi non fosse il mio vero domani..
    "Fino a quando hai una vela vola"..voglio seguire questo consiglio. Voglio volare e rischiare. Voglio vivere, assaporare e capire..ho sempre bisogno di capire il perché di certe emozioni e di certe sensazioni. E' vero che nulla dura per sempre..ciò che provavo ieri non lo provo più oggi, o forse non nello stesso modo.
    Ti abbraccio e ti auguro buona giornata :)

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    1. Cassandra dice: rischiare e' inevitabile. la sicurezza e' solo una bugia :)
      buona giornata anche a te M4ry

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  2. Hai descritto un pezzo del mio vissuto.
    Eri nascosto dietro un pilastro?

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  3. sotto. sotto il pilastro stavo. e non mi ci nascondevo, ci abitavo proprio.

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    1. Maligno. (con la emme di mamma, ma scritta MAIUSCOLA).

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    2. Me tingo? meglio de no va. meglio se me tengo...

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    3. tieniti stretto. che se schizzi (via) son guai..

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    4. ma non eri te che abitavi in via degli schizzi?

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    5. No, io sono nomade

      OV

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    6. ah ok... quindi skizzi e basta, senza indirizzo... (qui su c'e' tutta una serie di post dal titolo: appunti per una tesi sul vagabondaggio)

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  4. "..il sospetto riguardo i cambiamenti che si inseguono..."..quant'è vero..Io alle volte non ne ho il sospetto,ma una quasi certezza...la sola certezza che posso avere: un domani,che è oggi,e che è tutto figlio del passato..Sì,sarà diverso,in parte..ma strettamente legato al passato di cui è figlio..Eppure..il cambiamento..a pensarci bene,c'è sempre..sottile..sfumato..impercettibile,ma c'è.Se non altro siam in grado di capire di chi è figlio...e non illuderci che sia un nuovo domani creato dal nulla...Scusami..ragionamento un pò contorto..

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  5. figurati, scusami tu... per la Minetti :P (e se esistesse solo il presente? se esistesse solo il presente e fosse quello il genitore di passato e futuro? se fossimo in un punto di equilibrio dinamico tra due braccia che si stendono una in avanti e l'altra all'indietro? attenta pero'... adesso ci avvitiamo in un ragionamento da cui non si esce piu'. un ragionamento poco adatto a un venerdi' di inizio agosto...)

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  6. Ci sono attimi che creano un presente nuovo, si è ancora lì, ma si è già voltato pagina e niente sarà come l'attimo precedente.

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    1. mi viene in mente la canzone di Fossati, ma mi viene in mente sul blog sbagliato ! :P (conosci "j'adore venice"?)

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  7. Ça va sans dire :)
    “sentivo che finiva e il giorno ce l'avevo addosso già e sembravo qualcuno in un altro posto ma stavo ancora là”. In effetti mi viene in mente un altro blog ;)

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    1. ...un blog di robi che non sono belli da verificare... ;)

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    2. ... sì ma esistono anche robi interessanti ... dei bei mosaici da ammirare :)

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    3. "i motivi di un uomo" vanitoso ringrazia... :)

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  8. Sono strani i ricordi, di tante cose si fissano dei momenti, chissà se poi erano proprio così o se il tempo li ha destrutturati , ricomposti, riconfezionati, e noi forse così ricordiamo qualcos'altro ...... Ma sono noi, comunque siano, è per questo che esistendo creano anche il nostro futuro. Un pezzo veramente intenso, che ha il dono di emozionare con semplice complessità.

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    1. chissa' se non e' il presente una dimensione che crea passato e futuro. in modo dinamico... mah...

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  9. Mi è piaciuto il post ma mi ha fatto pensare a troppe cose per riuscire a dirne una. Ciao

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  10. Ma in certo qual modo è così , il presente composto di passato e di ciò che sarà domani il passato è già nel futuro, quindi pensandolo lo ha già creato ..... deve essere colpa del caldo se ci escono ste lucubrazioni malate miaoooooooooooooo

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    1. allora forse kundera l'ha scritto d'estate, gli amori ridicoli :)

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    2. forse ... probabilmente i deliri alle menti folli vengono bene in ogni stagione e a qualsiasi ora ....
      nel libro che citi una frase si appropria alle nostre farneticazioni : “L’uomo attraversa il presente con gli occhi bendati. Può al massimo immaginare e tentare di indovinare ciò che sta vivendo. Solo più tardi gli viene tolto il fazzoletto dagli occhi e lui, gettato uno sguardo al passato, si accorge di che cosa ha realmente vissuto e ne capisce il senso.”
      In fondo i pazzi sono molto sensati ffffffrrrrrrr

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    3. sai, io sono molto piu' affascinato da come sia mutevole il passato (che per kundera indossa un vestito di mutevole taffeta')...

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  11. il presente è figlio del passato, ma anche il passato è figlio del presente perchè ne viene plasmato, modificato, alterato a seconda dell'attimo in cui ci si presenta...
    Ciao grande Kap :-)

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    1. ciao grande Luisa. guarda, c'e' una discussione in corso, nei commenti all'ultimo post de i motivi di un uomo, dove di concetti di passato presente e futuro a intreccio puoi fare scorpacciata :)

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  12. allora vado a leggere appena ho un po' di tempo...
    Grazie :-)

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