Se fossi un troiano, sarei Cassandra. Chi se ne frega degli eroi esagitati con tutte le loro fisime da Dei convinti che ostentano sapere, volere e tenacia? Sai che noia! Io voglio la resa davanti all’evidenza. Il miracolo senza cui non si puo’ stare. Io voglio un altare di pietra e pelli di bestie scannate. Conciate. E grezza, la lana, voglio intorno al collo. Voglio i velli e i confini del non ritorno. Voglio crescere come l’edera sui muri, voglio improvvisamente comparire. Come la bellezza sa fare, come tutti fingono di capire. Hai davanti quattro carte questa notte, ognuna e’ un destino. Ci sono quattro tarli diversi, c’e’ il fuoco del camino e Cassandra si piega in avanti e sorride allungando la mano. Prende dal tavolo un foglio di carta e i colori, e saluta con lo sguardo distratto. S’affaccia sospesa sul pozzo, infinito. Socchiude le labbra, non ha piu’ saliva. E qualcosa le parla, e’ una voce, sicuro, ma bisognerebbe provare. Qualcuno crede che attinga, mentre lei strilla, perche’ e’ la sua stessa vita a farle cosi’ tanto male. E nessuno la stima. Nessuno le dà retta. Nessuno le bacia la bocca rossa come la terra. Nessuno la trapassa senza lasciare impressioni, niente l’attraversa abbastanza in fretta. Cassandra ha gli occhi svelti che accolgono il tempo, e la neve e la legna e i turbini grigi sulla sciarpa, prima ancora che arrivi l’inverno.

Leave me alone, Cassandra


(immagine di copertina: Francesca Anita Modotti)

sabato 20 ottobre 2012

METALLICA 2 – COME SOLO TU SAI SCEGLIERE LE COSE




(continua da...  QUI




Metallica. I freni stridono sui binari, la locomotiva incespica, i vagoni salgono l’uno sopra all’altro, flettono la retta che li livella in corsa, come un arco, come una molla.  Adesso sanguini dal naso, sei emaciata. E’ la fatica, o è quello che si perde a essere in tante. O quello che si guadagna a non essere la sola. Insomma, ti trovo persino civettuola mentre quasi esanime ti addormenti affianco a me, sopra al braccio. Come se non fossi io il tuo carnefice, come se non avessi bisogno tu di coraggio per mostrarmi il collo tenero con le vene verdi in trasparenza che salgono al fresco del sorriso.
Hai scelto, è chiaro, dal momento in cui mi hai preso la mano lì in strada e mi hai guardato per dire, negando pateticamente l’evidenza  “Ma secondo te avrei davvero preferito perdere mio padre se mi avessero chiesto un parere? Dici che davvero mi sarei presa un uomo malato di cuore che ti lascia a cinque anni da sola, se avessi avuto voce in capitolo?”
Va bene, però in tanti altri casi nella vita hai scelto tu, sì che hai scelto, e molte volte con noncuranza, con distrazione, dissimulando come in  lotta tacita e solitaria contro un destino avverso. Che dolore sentire che il mondo non ti vuole! E’ così che hai scelto il primo amore. Quello che ti ha strappato 10 anni di silenzio e tutte le parole. L’hai preferito a volare nella leggerezza frivola dei vent'anni. E chi te li ridarà più tesoro mio? Una vecchia troia ha canali in volto dove scorrono lacrime, e non fossette sull’angolo del sorriso, non gonnelline al vento ne’ odore di passera a spirale, dai prati fin sopra la nuvola e poi a ripiovere nel venticello primaverile che porta consiglio, sbadiglio, e cesti di fragole rotonde passate per minuti forellini, invischiate di zucchero, panna, caffè. E hai scelto al contrario con palese ponderazione, in altri frangenti. Sacrificando, condannando per aggiungere circostanze piacevoli alla madre che ti guarda, al nonno, e al padre che anche lui osserva, dai cieli. Santificata murata nella stanzetta, spalmata sui libri. Nel grigio. Una formica. Quando invece le piastre d’oro sconvolgono solamente i re, e tutti gli altri lasciano indifferenti. Non credi? Volare sui prati ancora portata da quel venticello, chissà come ti avrebbe saputo somigliare? Ti immagini, senza contatti con nulla che provochi il male, con nulla che gratti le ferite, con nulla, nessuna parola, nessuna morale, e nessuna autorità a piegarti alle sue bizze? Nessuna zavorra. Nessuna colpa. Una piuma come sei tu in realtà. Leggera, pronta a lasciarti andare. E io lo so, hai scelto addirittura e pure per impotenza, ti è capitato in qualche battaglia. Perché la resa è un'opzione che può salvarti dall’annientamento. Ciononostante annientata mi sembri adesso, mentre mi dormi affianco, nuda in questa stanza d'albergo che hai scelto come solo tu sai scegliere le cose.

33 commenti:

  1. Sarebbe bello sentirsi sempre come una piuma e non avvertire pesi e zavorre varie che la vita e le scelte fatte spesso ti appiccicano addosso. A volte la resa, in certe battaglie, sta proprio in quello, nel non voler sentire pesi e responsabilità e allora ci si pone completamente nelle mani di qualcuno e si offre il collo a colui che sarà il proprio carnefice.

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    1. ti immagini se decidessimo per tutta la vita cose sbagliate? o peggio, ti immagini se nulla, davvero nulla, dipendesse dalle nostre decisioni? ti immagini che odio sordo, che rabbia impotente, di fronte alla consapevolezza che l'inferno in cui vivi, non te lo sei nemmeno provocato?

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    2. Questo significherebbe che qualcuno ha già deciso tutto per me? No grazie. Preferisco credere che ho sbagliato io a scegliere piuttosto che pensare che qualcuno ha guidato il mio sbaglio.
      Anche perchè se tutto fosse pre-deciso allora nulla uscirebbe dai binari segnati. Non so c'è qualcosa che non mi convince in questa idea. Certo è che se fosse così e ci fosse la consapevolezza che le cose vanno in questo modo sarebbe assolutamente castrante. Per quale motivo vivere in quel caso? Solo per scoprire cosa hanno scelto per noi?

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    3. beh per il vivere e lo scegliere comunque di vivere, il motivo resta quello di sempre: perche' abbiamo solo questa vita, fosse anche un videogame. per il resto... chiaramente preferiamo credere di poter decidere. desiderare non so quanto incida. :)

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    4. Ma di quali scelte stiamo parlando? Di tutte? o di qualcuna in particolare?
      Sono tutte guidate? Da chi?

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    5. ma da Ayrton Senna da Silva, ovviamente. almeno, per quelli classe 1973...

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    6. Ah beh se per quelli della nostra classe son guidate da Senna allora andiamo bene...

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    7. contro un muro... ma nella leggenda :P sai che culo!

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  2. Io, oggi, vedo la resa in maniera diversa rispetto a come la vedevo un po' di tempo fa. Sono cresciuta con una sorta di convinzione che tutto fosse possibile..che non ci si deve mai arrendere, che bisogna lottare duramente per raggiungere gli obiettivi ( e qui, non entro nel merito del chi li ha scelti quelli obiettivi, perché nel mio caso, molti obiettivi non erano realmente i miei, ma erano quelli che mi sono stati appiccicati addosso e io, ho accettato di buon grado per la paura di deludere..)...comunque sono cresciuta con una sorta di delirio di onnipotenza..beh, oggi, dopo essermi scontrata, forse per la prima volta nella mia vita, con la consapevolezza che non tutto dipende da noi e che non abbiamo il controllo su tutto..beh, oggi ho capito che la resa, almeno per me, l'accettazione, non è un gesto di debolezza, non è un lasciarsi vivere..no..è un atto di forza, perchè significa rinunciare a qualcosa a cui si tiene, a qualcosa in cui si crede..e rinunciare ad un sogno, ad un desiderio non è mai facile, in particolare perché nel futuro, quando ci guarderemo indietro e saremo colti ( forse ) da rimorsi e rimpianti, non avremo nessun altro da incolpare, al di fuori di noi stessi...
    P.S. Ben tornato..è sempre un piacere leggerti e ricevere tue notizie :)Ti abbraccio e ti auguro un buon week end..
    P.P.S Questo racconto è scritto benissimo..mi ha colpita molto

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    1. grazie M4ary, e ti diro'... questo racconto mi sa che non e' finito... :P

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  3. Una dichiarazione d'amore.
    Potevi andartene e non l'hai fatto.
    Non è un'illusione, siamo noi che decidiamo.

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    1. "e sembravo qualcuno in un altro posto ma stavo ancora là" (canticchio)

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    2. la domanda per chi è?
      non sento le note di questa canzone canticchiata...metti un mp3....:P

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    3. xG3rt na-nananna-na-nnanna-nannannannanna-nnannannannanna'

      per RW sono in stato confusionale

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  4. Ogni limite presuppone una forma: è questo l'ABC del mestiere del tritasogni?

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    1. ne so di piu' di tritacarnoni in verita'... :P (Cit da Fracchia contro Dracula!!!!)

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  5. E se fosse il caso di scegliere di scegliere solo qualcosa e per il resto lasciare che la vita , il destino, o qualcos'altro scorrano e ci sorprendano lascinadosi un po' vivere con pazienza e relax ?
    Probabilmente qualche arresa è salutare. Miaoooo dal sofà

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    1. basta chiamarla ritirata strategica, poi, e si passa addirittura per gatti :PPP

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  6. fantastiche le due parti.. niente di più rumorosamente erotico lo sferraglio

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  7. il sogno, l'illusione di essere senza zavorra e potersene andare leggeri, con un sorriso da bambini, per sfuggire a tutto quello che di sbagliato c'era. oh no! neanche consapevolezza di questo. e lasciamo quel sorriso puro, come è la realtà o forse il sogno, illudendosi di poter e di saper scegliere. facciamo spallucce ai brutti sogni mentre ci si arrende a quel che ci ha reso così e dopotutto non sempre ci va di raccontarci...

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    1. in realta' quasi mai. e menomale!!! :PPP

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    2. e per fortuna non facciamo gli psicoterapeuti!! :PPP

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  8. Finalmente bevo un pò di ciò che scrivi. Avevo la gola arsa.. :)

    OV

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    1. oh sorellina-dagli-occhiali-di-legno... non immaginavo l'urgenza, altrimenti avrei postato un paio di liste della spesa :PPPP

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  9. So aspettare, io... ;)

    OV

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  10. non ho scelto di nascere. da qui tutta una serie di eventi, scelti o no, del tutto privi di significato che conducono inesorabilmente là. e che belle le donne belle nude.

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  11. ho scelto di leggere questo blog già un po' di tempo fa...o questo blog ha scelto me?...mah... ;-)

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    1. sono misteri destinati a rimanere in luoghi buffi. quei luoghi pieni di buchi di ciambella spariti misteriosamente quando la ciambella e' stata mangiata..........

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  12. ...carina questa teoria... ciao grande Kap :-)

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