(Eri Haka)
Mi
aspetterei, se tutto questo dovesse avere un seguito, che le zollette di
zucchero venissero rotte coi denti, mescolate alla saliva e sputate
direttamente dentro il contenitore, nell'impasto di polpa e succhi mentre
imperversa la festa e l'entusiasmo moltiplica da due a un miliardo i
partecipanti. O almeno che l'interesse fosse costante, che l'attenzione fosse
permanente, che ci si cercasse negli occhi e nelle guance per sentirsi
allungare le labbra. Mi aspetterei uno schienale comodo, e mani sulla schiena a
massaggiare i muscoli, e schiene e muscoli da massaggiare offerti come si offre
un fiore, per il solo piacere di veder passare di mano lo stelo. Quale disegno
sottende al freddo che scende? Quali assenze compongono il niente? Non sono mai
stato amante delle votazioni, delle mozioni di sfiducia o delle sfide. Agito i
versi dentro la tazza, li schiudo e allago il bagno rompendo lo sciacquone. Mi
aspetterei beneficio, e non malattia, se tutto questo avesse una ragione.
Invece i passeri dormono solitari in cima agli alberi, e non c'è nulla che
possa cambiare il mio destino. Così il calore del camino si disperde nelle
frasi taciute, nell'indifferenza che lavora al contrario e quando piove
l'inverno, sale dal terreno umido e conduce ogni uccello a rintanarsi tra le
sue povere piume. E in fondo ogni volta dentro ho scritto il finale, già bello
e impacchettato. E in nota a margine c'è il classico richiamo, il classico
consiglio a pensare ai fatti propri, a rassegnarsi al silenzio, che la musica
dura giusto il tempo di un capriccio e nessuno ha abbastanza rami di ulivo, nel
giardino, da far seccare. Allora guardo Nicola e penso. Penso che oltre il
fiume c'è una casa gelata, una piccola stufa e una toppa alla finestra. Penso
che un paio di stivali per guadarlo, anche se è in piena, possano essere
sufficienti a vivere la vita per come è in realtà. Un dente di meno vale bene
la distanza, unico prodotto visibile alla sincerità. E intanto il Conte ci ride
di fronte, dietro il tavolo e un bicchiere di vino. E sentenzia, divertito, che
non ha mai visto più di 4 anarchici andare d'accordo, in vita sua. Il viso
amaro si scompone nel sorriso, e so che sta tutta lì la sapienza. O la cura
naturale che un essere sa portarsi, malgrado gli errori, malgrado gli orrori,
malgrado i disastri. Quella è la capacità dei passeri più fortunati. L'unica
dote concessa agli umani che valga a salvarli dai tarli.
pensare ai fatti propri è facilissimo,lo fanno quasi tutti...però i quattro anarchici chiusi nelle loro "prospettive" mi riporta indietro ad animose discussioni discussioni su una piattaforma che ironicamente si chiama Libero (the teacher)
RispondiEliminama va, professoressa, mica e' vero! a me pare che la gente si faccia i cazzi degli altri con sommo gusto... :)
Eliminaps comunque il Conte e' un personaggio davvero affascinante. vi vedrei bene...
Eliminapuò darsi,sempre avuto un debole per i tipi "strani" ma fino ad un certo punto e non so se il Conte si ferma a quel punto.
RispondiEliminatanto per farmi i fatti degli altri,ma il soprannome deriva da altezzosità o che altro? (T)
dal portamento e dall'innata eleganza. dalla classe. dall'umorismo. dal "saperci fare" :) (e non e' tutta sta stranezza come soggetto)
Eliminabene ci assomigliamo,credo... mi ci fidanzo per procura (tanto sono per la poligamia)
RispondiEliminavedi che siete fatti l'uno per l'altra?
Eliminasì ma solo da parte mia...
RispondiEliminache donna complicata...!
Eliminanon disperdo le forze
RispondiEliminasta tutto nella concentrazione. metti la cera togli la cera.
EliminaE poi dicono che la Prosa non può essere Poetica... :-))
RispondiEliminami giunge nuova questa. chi l'ha detta?
EliminaMah, c'è tutto un esercito di criticozzi (forse paurosi di vedersi messi in difficoltà nell'applicare i loro schemini) convinti che la poesia non possa essere prosastica (per esempio per loro Bukowski non può essere un poeta: non ci sono abbastanza rime...), e che la prosa non possa essere poetica. E' un argomento su cui dissento da secoli (per esempio ne parlai nel mio tema d'italiano all'esame di maturità... :D)
Eliminada secoli...!? ti facevo piu' giovane!!!! :) (in quanto ai suddeti criticozzi, lascia crescere, poi ci facciamo le salsicce :) )
EliminaZio: quanto eri maturo! :)
RispondiEliminaQuesto pezzo è quanto di più anarchico e allo stesso tempo ordinato io abbia mai letto.. quindi di quell'ordine poco circoscritto che io adoro! ;)
RispondiEliminaoh che bel complimenti! Cassandra arrossira' quando glielo riferiro'
RispondiElimina...com'è pacato questo tuo scritto....e quel sorriso resta impresso...
RispondiEliminaCiao grande Kap...grazie